giovedì 6 giugno 2013

La “libera” Assemblea Permanente No inceneritori risponde al comunicato stampa a firma GCR


Si metta un punto fermo: l’Assemblea Permanente No Inceneritori, non ha nulla a che fare con colori o bandiere politiche.
Si rinunci pure ad ogni tentativo di derubricare questa assemblea come “ragazzata”.
Il percorso dell’Assemblea Permanente si è costruito, da 9 mesi a questa parte, sulle forze e sul cuore della spontanea partecipazione dei cittadini di Parma a questo processo costituente dal basso.
Nasce dall’esigenza di non porre la parola “fine” al capitolo sulla chiusura dell’ inceneritore.
Si alimenta della volontà di opporsi fermamente a chi vuole speculare sulla salute e sulla vita di chi vive il nostro territorio.
Abbiamo individuato nell’iter di costruzione ed accensione dell’impianto le anomalie giuridiche e le mancanze politiche, abbiamo espresso tutto il nostro dissenso, ripopolando di nuova linfa le strade, le piazze, disponibili persino a bloccare con i nostri corpi l’arrivo dei camion di rifiuti all’ingresso del cantiere di Ugozzolo.
Perché giudicavamo e giudichiamo tutt’ora, illegittima la costruzione e l’accensione  dell‘inceneritore.
Perché giudichiamo Iren indisturbata protagonista in negativo e colpevole, con il beneplacito delle istituzioni locali, di mettere a rischio una città intera e di piegarla ad interessi privatistici, ai profitti, sempre a scapito della nostra salute e del nostro ambiente.
Abbiamo articolato e rimesso al centro del dibattito politico la strenua difesa dei beni comuni: beni pubblici, a disposizione della collettività e da assoggettare a processi decisionali realmente partecipati dalla comunità, da sottrarre fermamente ad ogni forma di speculazione privata.
E quando parliamo di difesa dei beni comuni, parliamo delle grandi battaglie referendarie per l’acqua pubblica, delle mobilitazioni contro le grandi opere speculative.
Abbiamo sottolineato i rischi per le produzioni agroalimentari all’interno della food valley, con particolare attenzione ai produttori locali ed al mondo del biologico, del genuino e del naturale, oggi più che mai messo alla gogna.
Più di ogni altra motivazione, abbiamo inteso rimettere al centro, nell’agenda pubblica di Parma, la parola Democrazia.
Il diritto della cittadinanza a poter scegliere di non volere impianti come gli inceneritori, di non vedere deturpata la propria terra, di non respirare aria irrimediabilmente inquinata, di non compromettere la qualità della vita delle future generazioni
Queste sono le nostre motivazioni ed intenzioni, alla luce delle quali ci pare oltremodo inappropriato il comunicato del GCR (gestione corretta rifiuti e risorse).
E ci sentiamo, dunque, di porre delle semplici domande:
come potete additare dei cittadini, come“partitisti” e “avventori dell’ultima ora” proprio quando il Gcr è in affanno e riduce la sua attività contestualmente alla strenua difesa nell’operato della giunta comunale ?
Pensate davvero possibile delegare tutta l’azione e tutte le istanze di cui l’AGCR si faceva portatrice all’operato istituzionale?
Come può il GCR, continuare a replicare, a contraddire e dare del “capzioso” a chi ha effettuato – con serietà e competenza -  16 appelli, rivelatisi indispensabili per dimostrare tutte le anomalie in fase di accensione del forno e le responsabilità giuridiche dei soggetti interessati, amministrazione comunale compresa?
Con che faccia può continuare il GCR a dichiarare di voler proseguire quella battaglia – che è sempre stata anche la “sua” – contro l’inceneritore e poi, nei fatti, ostacolare e infamare chi invece continua tenacemente a combatterla ?
Con che faccia arrivano addirittura a sabotare una libera manifestazione della cittadinanza?
Forse con la stessa faccia con cui sono stati avvezzi a dialogare con Villani, ex vicepresidente di Iren?
A queste domande, La Gestione Corretta Rifiuti, dovrà rispondere e dar conto, non all’Assemblea Permanente No Inceneritori, bensì ad una città intera ed alle nuove generazioni che la ci vivranno.
Ad un Paese in mano alla speculazione ed agli interessi di parte. dove la dignità e i diritti vengono all’ultimo posto e spesso repressi; dove i beni comuni sono calpestati e la democrazia viene presa a “calci” dai palazzi che detengono il potere.
Sono questi i motivi che ci spingono a costruire una manifestazione aperta, composita, eterogenea.
Manifestazione che il 15 giugno rivedrà i cittadini di Parma nuovamente riversarsi nelle strade, per riprendersi il protagonismo di una comunità trasversale ai giochi di partito, unita nel chiedere la chiusura dell’inceneritore, non riducibile, di certo, al becero egoismo di un’associazione.
Inoltre, per onestà si vuole ricordare, come, a diverso titolo, come gruppi o liberi individui, da anni ci battiamo per la sconfitta del“mostro”,  attivi anche all’epoca dellle “manifestazioni senza bandiere” osannate dal GCR.
La differenza sta nel non aver fatto della battaglia all’inceneritore, strumento per ambire e raggiungere “poltrone di lusso” dell’aministrazione comunale.
Bensì, abbiamo continuato questa battaglia dal basso, con umiltà e monolitica determinazione.
Per riaprire un ciclo, un percorso, tutt’altro che interrotto, tutt’altro che finito.
Ci sentiamo partecipi di una città, capace ancora di esprimere la volontà di opporsi all’accensione dell’inceneritore, ancora pronta realmente a spendersi in questa lotta.
Non ammortizzata o frenata da interessi politici,  non dichiaratamente schierata ed esautorata dalla vittoria elettorale del movimento 5 stelle, di oramai un anno fa.
Ci dispiace e ci rammarica, in questo, denotare la drammatica fine del comitato principe dell’opposizione all’inceneritore di Ugozzolo.
Come si è potuto leggere poco più di una settimana fa, il GCR, invitava alla sobrietà e al silenzio.
Bene, ma ricordiamoci che il silenzio, ad oggi, ci rende complici di chi vuol attentare alla democrazia, alla salute e all’ambiente sul nostro territorio.
E per noi , libere e liberi, cittadine e cittadini, diventa motivo in più per riprendere con maggior forza e coraggio il cammino.
Prima tappa: 15 giugno, ore 15, Piazza Garibaldi.
ASSEMBLEA PERMANENTE NO INCENERITORI

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